Orario: 8.00-20.00 Lunedì - Sabato
Appuntamenti 348 864 6506

 

Anche gli psicologi vanno in ferie e quest’oggi, nel rimandarvi alla settimana del 5 settembre per una nuova stagione di articoli, curiosità psicologiche, psicopatologie, recensioni di film e libri (a proposito, se siete interessati all’approfondimento di un tema in particolare, scrivetemi o commentate questo articolo e… Sarà fatto!), colgo l’occasione per augurarvi buone vacanze!

Che andiate al mare, in montagna, in una città d’arte, in paesi nordici a cercare un po’ di fresco o, semplicemente, restiate a casa a rilassarvi, vi auguro che possiate godere di questa stagione, dei raggi del sole, del silenzio che si respira attorno, interrotto solo dalle cicale, dei ritmi più lenti,…

Vi lascio con due poesie dedicate all’estate, fra percezioni corporee e psicologia. La prima è di Arthur Rimbaud e ben descrive le sensazioni che colpiscono corpo e cuore durante questa stagione. La seconda è di Hermann Hesse. L’autore sottolinea quanto sia effimera e breve l’estate (e così anche la stessa vita) e si invita a goderne a pieni sorsi.

 

Arthur Rimbaud

Sensazione

Le sere blu d’estate andrò per i sentieri
graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
guardando la Natura, come un innamorato.

 

Hermann Hesse

 Ultimi Giorni d’Estate

Nonostante il caldo opprimente di questi giorni, sto molto fuori.
So fin troppo bene quanto questa bellezza sia effimera,
come rapidamente si accomiata ed io sono così bramoso,
così avido di questa bellezza dell’estate che declina!
Vorrei vedere tutto, toccare tutto, odorare e assaporare
tutto ciò che questo rigoglio estivo offre,
vorrei conservare tutto questo e tenermelo per l’inverno,
per i giorni e gli anni futuri, per la vecchiaia.

In giardino, sulla terrazza, sulla torretta sotto la meridiana,
ogni giorno sto seduto per ore, e con matita e penna,
con pennello e colori disegno accuratamente le ombre mattutine
sulla scala del giardino e le contorsioni dei grossi serpenti
del glicine e cerco di riprodurre le lontane, limpide tinte
delle montagne al crepuscolo, diafane come un sospiro
eppure fulgide come gioielli.

Quindi rientro in casa stanco, molto stanco,
e quando la sera metto i miei fogli nella cartella,
quasi mi dà tristezza vedere quanto poco del tutto
ho potuto segnare e fissare per me.

 

Buona estate, arrivederci a settembre!