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In questi giorni, telegiornali, giornali radio e quotidiani italiani offrono un resoconto interminabile ed inarrestabile di femminicidi.

Da inizio anno sono già 58 le donne morte per mano di un uomo. In genere un uomo di fiducia, di casa: mariti, fidanzati, padri.

Non solo: molto, troppo spesso le donne non denunciano il loro aggressore dopo un episodio di violenza. Per vergogna, paura, sensi di colpa.

Una domanda che, se non espressa ad alta voce, riecheggia nella testa delle persone è la seguente: “Come mai non ha lasciato il marito al primo pugno?” “Non si era accorta che non era amore?”

Molto spesso, queste donne che non riescono a scappare dal loro carnefice hanno una dipendenza affettiva. In tale condizione, la persona ha una sproposita paura di rimanere da sola e la relazione di coppia viene considerata indispensabile per la propria esistenza.

A tale relazione viene subordinato tutto: lavoro, altre relazioni e, cosa più importante, perfino sé stesse. La donna dipendente affettivamente non ascolta più sé stessa, le proprie emozioni, i propri bisogni e desideri per la paura di perdere la persona che le sta accanto.

I sintomi della dipendenza affettiva sono: la paura di essere abbandonate, lo scarso interesse per sé stesse, gli alti livelli di gelosia, l’incapacità di vivere serenamente la solitudine, l’assenza di confini fra sé ed il proprio compagno, il senso di colpa e la rabbia.

Il partner del dipendente, andando perfettamente ad incastrarsi in questo tipo di meccanismo, attacca le debolezze della persona verbalmente (“Sei grassa!”, “Fai schifo!”, “Sei cattiva!”, “Sei scema!”) o fisicamente. Questo meccanismo favorisce l’instaurarsi di un circolo vizioso grazie al quale  le debolezze, le paure e le ansie della persona non possono che aumentare. Proprio per questi motivi, la dipendenza si nutre dell’insicurezza, del rifiuto, del meritarsi insulti e botte.

Ma uscirne si può, con l’aiuto di relazioni sane ed una psicoterapia.

Non sarà un percorso veloce. Non sarà privo di dolori. Non sarà privo di ostacoli. Ma alla fine sarà bello e gratificante lasciarsi la polvere alle spalle ed ammirare il bel sole, splendente di amor proprio ed indipendenza, brillare davanti a sé.