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Quanto è difficile parlare di sesso con i propri figli!

Li si sottopone a qualsiasi immagine violenta in televisione, a filmati di morte senza alcun filtro o spiegazione, a corpi nudi o semi nudi che ormai popolano qualsiasi trasmissione televisiva ma parlare di sesso sembra essere sempre molto difficile.

Eppure è un mondo che gli adulti dovrebbero conoscere bene.

Eppure dovrebbe essere una cosa bella, piacevole ed appagante (sennò non si spiegherebbe come mai popoli la nostra quotidianità).

E così i nostri figli cercano di soddisfare la loro sana ed inevitabile curiosità adolescenziale riguardo al corpo che cambia ed ai rapporti con l’Altro chiedendo ad amici più grandi, alla rete, ai video porno, ottenendo così delle immagini distorte, spesso enfatizzate, a volte brutali di cosa sia il fare l’amore.

Alzi la mano  chi di noi donne non si era immaginata un primo rapporto sessuale che, nella fantasia, avrebbe potuto trasformarsi tranquillamente nell’ultimo, pensando di morire dissanguate (“Non hai idea la prima volta di quanto sangue si perda!!!”)

“C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme”, di Fabio Veglia, Rossella Pellegrini edito da Erickson ci viene in soccorso. Si tratta di un libro che raccoglie tutti i dubbi, le domande e le curiosità di pre-adolescenti ed adolescenti intenti ad esplorare la novità del proprio corpo non più bambino e ad affrontare le paure e perplessità che irrompono nella sfera sessuale.

Alcune domande possono sembrare sciocche e banali, altre troppo “spinte” o provocatorie. Ma se pensiamo alla nostra adolescenza, cosa avremmo voluto chiedere a genitori ed insegnanti? Ed in preadolescenza? Non ci sono domande giuste o sbagliate, così come non esiste un’età giusta in cui iniziare ad affrontare l’argomento: molto dipende dalla curiosità del ragazzo, dalla sua maturità. Ed ovviamente, le parole andranno calibrate a seconda della sua età, essendo però sempre sinceri (niente “i bambini li porta la cicogna”).

Il libro offre numerosi spunti per parlare di sesso con i propri figli e rispondere alle loro domande in modo tranquillo ed onesto. Perché per parlare di amore non serve un esperto (a meno che non ci siano delle patologie in essere): basta ricorrere alle proprie esperienze, ai propri ricordi, alle proprie sensazioni e metterle a disposizione dei ragazzi.

Buona lettura!