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Non so voi, ma io in questo periodo dell’anno sono sempre molto stanca. Mi sveglio al mattino, dopo otto ore di sonno, e starei ancora volentieri rannicchiata sotto il lenzuolino. E nemmeno il caffè riesce a vincere questa sensazione.

Sarà il cambio di stagione?

Sicuramente il sopraggiungere dell’autunno influisce.

Il clima, ahimè, cambia e i bruschi abbassamenti di temperatura alterano il funzionamento dell’ipofisi che secerne l’ormone ACTH (ormone dello stress), aumentandone la produzione e provocando, a cascata, irritabilità e malumore.

Inoltre, le giornate si accorciano e la luce diminuisce: il buio favorisce una produzione alta di melatonina che, se da un lato è associata al rilassamento, dall’altro ha anche effetti depressivi. Melatonina che viene prodotta in quantità maggiori, d’inverno, rispetto alla serotonina, prodotta maggiormente nei periodi con forte presenza di luce ed associata al benessere.

A questo si aggiunge il rientro dalle ferie: dimenticate le belle giornate in spiaggia o in montagna, si ritorna al solito frenetico tran tran della vita di tutti i giorni e riprendere il lavoro o la scuola (vi rimando all’articolo dell’anno scorso per alcune indicazioni su come aiutare i nostri ragazzi a riprendere la scuola senza troppi traumi) può non essere così semplice.

Quando la sintomatologia è lieve e non invalidante, possono essere utili piccoli accorgimenti nella vita quotidiana.

Innanzitutto bisogna ripristinare un corretto ciclo sonno veglia, consumando i pasti (possibilmente non troppo grassi ed abbondanti), andando a letto e risvegliandosi sempre alle stesse ore.

Occorre, poi, riprendere un’attività fisica quotidiana, possibilmente all’aria aperta (quando il meteo lo permette), per godere della luce solare: una corsa leggera o una bella passeggiata sono più che sufficienti.

Cercate, ancora, qualcosa che vi appassioni: un nuovo hobby, un’interessante lettura, degli appuntamenti con gli amici o ciò che più vi stimola e vi dà la carica per affrontare la giornata.

Se invece i sintomi diventano invalidanti e non vi permettono di affrontare con serenità ed efficacia gli impegni lavorativi ed i piaceri e doveri della vita privata, occorre chiedere aiuto ad un esperto.

Per affrontare questi cambiamenti è necessario, infatti, imparare a gestire le situazioni stressogene, capire come affrontare in maniera più funzionale gli impegni quotidiani e diventare più consapevoli del proprio modo di funzionare e di reagire agli eventi esterni.