Orario: 8.00-20.00 Lunedì - Sabato
Appuntamenti 348 864 6506

La prossima settimana inizierò, assieme ad una collega, un ciclo di incontri per genitori ed insegnanti di due scuole medie inferiori di Asti sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Mi sembra una buona occasione per parlarne anche sul sito. E fare un po’ di chiarezza.

Innanzitutto, cosa sono i DSA (ovvero, di Disturbi Specifici dell’Apprendimento)?

Con DSA intendiamo dei disturbi nell’apprendimento di alcune abilità che ci consentono, ad esempio, di scrivere, leggere, fare di conto. Sono specifici perché può essere deficitaria una sola abilità (per esempio, la scrittura) con risparmio delle altre (per esempio, la lettura e le abilità aritmetiche). Nella pratica clinica, però, è più frequente incontrare l’associazione di più deficit.

La diagnosi di DSA viene posta in assenza di deficit sensoriali primari (uditivi o visivi) o di ritardo mentale.

Tale diagnosi può venire posta, per quanto riguarda la Dislessia, la Disgrafia e la Disortografia, alla fine della seconda elementare mentre, per quanto riguarda la Discalculia, alla fine della terza elementare. Questo perché fino a tale età, si ha un’alta variabilità individuale nella velocità di apprendimento, tale che non si può stimare se la lentezza riscontrata da un bambino nell’acquisire una determinata abilità sia imputabile a caratteristiche personali o ad un DSA.

La causa dei disturbi è un alterato funzionamento neurologico delle regioni cerebrali coinvolte nei processi di apprendimento ed è di natura genetica.

I bambini e ragazzi con tali disturbi presentano una storia costellata dagli insuccessi scolastici, vengono spesso additati come scarsamente volenterosi e pigri e sono sovente esclusi dai loro compagni.

Tali effetti hanno, a cascata, una ripercussione sulla sfera emotiva e relazionale del ragazzo, che sovente soffre di scarsa autostima, di disturbi sul versante relazionale e potrebbe sviluppare un disturbo di personalità.

Occorre quindi conoscere la storia del ragazzo e la genesi e lo sviluppo del disturbo, per porsi in modo adeguato e coerente con lo studente.

Innanzitutto, una diagnosi accurata ed un trattamento riabilitativo professionale sono di aiuto al ragazzo nello sviluppare alcune abilità specifiche.

Inoltre, sebbene non sia previsto un insegnante di sostegno per i ragazzi con DSA, la legge 170/2010 prevede l’utilizzo, nel contesto scolastico, di strumenti compensativi e misure dispensative. I ragazzi con DSA, a seconda delle loro difficoltà, possono avvalersi ad esempio di calcolatrici, computer, tablet, di interrogazioni orali invece di scritte e così via, in modo che il ragazzo diventi il più autonomo possibile.

Nel corso delle prossime settimane, approfondiremo uno per uno i vari DSA.