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Menopausa. Periodo di grandi cambiamenti per la donna. Da un punto di vista fisico, certamente, ma anche da un punto di vista relazionale e psicologico.

Molte donne, con l’entrata in menopausa, avvertono la sensazione che, con la fine del proprio ciclo mestruale, “finisca” anche loro femminilità.

Sicuramente, ciò è influenzato da fattori socio-culturale: nei Paesi dove il ruolo della donna coincide in gran misura con la maternità e la fertilità, l’accettazione di non essere più fertili comporta difficoltà maggiori.  Anche nei Paesi occidentali, tuttavia, dove la donna è non solo mamma e moglie ma anche lavoratrice e donna in carriera, l’entrata in menopausa comporta un limite: spesso, al giorno d’oggi, le donne sono costrette a rimandare la gravidanza in quanto non hanno sicurezze economiche, un lavoro fisso o ancora una relazione stabile. Ecco allora che l’entrata in menopausa, per questa donne, significa dover accettare il non poter realizzare il proprio sogno di maternità.

Inoltre, molto spesso, l’entrata in menopausa coincide con molti altri cambiamenti.

I figli si sposano o, comunque, escono dal nucleo famigliare e la mamma deve affrontare il “nido vuoto” che comporta una serie di modifiche del proprio ruolo, in primis, ma anche delle dinamiche famigliari e coniugali.

I genitori invecchiano e spesso si ammalano e vengono a mancare.

Ecco che, allora, in concomitanza al “lutto” della fine della propria fertilità, la donna si trova ad affrontare altri lutti (morte dei propri genitori, separazione dai propri figli).

Si assiste, ancora, ad un calo del desiderio sessuale, dovuto sia ad una riduzione degli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili, sia a come ognuna di noi vive l’entrata in menopausa. Ciò implica secchezza vaginale con conseguenti rapporti sessuali dolorosi che, a loro volta, promuovono il calo del desiderio sessuale, instaurando un ciclo vizioso che si autoalimenta.

Capire come mai si vive l’entrata in menopausa in modo particolarmente doloroso pone le basi per un cambiamento nel modo di vivere un periodo della vita inevitabile. Far fronte, cioè, al cambiamento in modo attivo, affrontando le difficoltà ma anche le risorse che esso comporta (pensiamo al non dover preoccuparci di gravidanze indesiderate, che potrebbe farci vivere la sessualità in modo più libero e spensierato, o al non dover far fronte ai dolori mestruali e agli sbalzi d’umore che ci accompagnano ogni mese) e non in modo passivo, facendoci trascinare dagli eventi, spesso percepiti come totalmente negativi.