Orario: 8.00-20.00 Lunedì - Sabato
Appuntamenti 348 864 6506

Canada, esterno. Brevi inquadrature sul silenzioso, freddo ed innevato paesaggio.

Canada, interno. Un uomo sta bevendo, pensieroso, da una tazza fumante, mentre i figli e la moglie sonnecchiano ancora nei rispettivi letti. L’uomo é Tomás e sta per affrontare uno dei viaggi più difficili della sua vita: andare a Madrid dall’amico Julián, malato di cancro. La sua aspettativa (ed anche quella di Paula, cugina di Julián) è quella di convincere l’amico a riprendere le cure, a voler lottare ancora per la vita.

Ma non fatevi intimorire dal tema: la malattia e la morte non sono che uno spunto dal quale partire per indagare a fondo l’animo umano.  D’altronde, cosa se non la morte dà significato alle nostre vite? É proprio il sapere che siamo mortali che ci spinge a legarci sentimentalmente, a creare legami forti ed a cercare di soddisfare i nostri desideri.

Il regista, Cesc Gay, delicatamente ma progressivamente, scava sempre più a fondo nella psicologia dei personaggi (e dello spettatore), fino a toccare le corde più intime e sconosciute e cominciare a suonarle. Ne scaturisce una melodia composta dalle debolezze, fragilità, conquiste, bellezze, ricadute che ci fanno sorridere, commuovere ed interrogarci sui personaggi ma anche su noi stessi. Cosa sono l’amicizia, l’amore, cosa siamo noi stessi per noi stessi e per chi ci circonda? Cosa siamo se non un Tru(e)man (uomo vero), composto da carne, ossa, pregi e difetti?

A fare da sfondo a questi continui  interrogativi, una presenza  costante, silenziosa e fedele ci accompagna lungo tutto il film: il cane di Julián (Truman appunto, dal quale il film trae il titolo) che sicuramente lo spettatore (o per lo meno, lo spettatore con un amico a quattro zampe) guarderà con occhi pieni di ammirazione.