Musica maestro!
Intrattiene, diverte, fa ballare, fa piangere, dà la pelle d’oca: la musica crea un sottofondo ed una cornice alle nostre giornate. Già questo basterebbe per goderne appieno e apprezzarne il valore.
Ma c’è di più: la musica attua numerosi effetti benefici nel nostro corpo e nella nostra mente.
Partiamo dal sistema immunitario: la musica sembra abbassare l’ormone dello stress, il cortisolo (come hanno dimostrato i ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School di Boston) e di contro, aumentare i livello di anticorpi nel sangue.
La musica ha inoltre il potere di diminuire i livelli di ansia e depressione, anche in persone affette da cancro (dati derivanti da una ricerca della Drexel University di Philadelphia, che ha confrontato i livelli di ansia fra pazienti oncologici che avevano usufruito del trattamento musicoterapeutico e pazienti che non ne avevano usufruito. Le evidenze della ricerca dimostrano, per i primi, un abbassamento dei livelli di ansia e un tono dell’umore più alto rispetto ai secondi).
Ancora, l’ascolto della nostra musica preferita comporterebbe un rilascio di dopamina, neurotrasmettitore che partecipa al controllo delle capacità attentive e menische, dei meccanismi di ricompensa e piacere e del tono dell’umore. Per approfondimenti vi rimando al link della ricerca in questione, condotta della dottoressa Valorie N. Salimpoor e dei suoi colleghi del Montreal Neurological Institute della McGill University.
Fin qui i vantaggi (non indifferenti!) dell’ascoltare musica.
Ma anche suonare uno strumento comporta i suoi bei vantaggi!
Imparare a suonare uno strumento quando si è bambini, sebbene sembra non contribuire ad incrementare il proprio quoziente intellettivo (come si pensava in epoche passate), concorre ad aumentare la propria autostima e la creatività nonché a sviluppare disciplina. Se volete approfondire, ecco il link (in inglese) della ricerca a cui faccio riferimento, condotta da Samuel Mehr presso l’Harvard University.
Gli effetti, poi, si ripercuotono anche durante la vecchiaia: uno studio della dottoressa Nina Kraus, neurobiologa presso la Northwestern University, ha dimostrato che le facoltà cerebrali migliorate da giovani resistono all’avanzare dell’età, attenuando i sintomi del declino cognitivo.
E a voi, che cos’è che “Una musica può fare”?