Orario: 8.00-20.00 Lunedì - Sabato
Appuntamenti 348 864 6506

“The Dawn Wall” è un film documentario del 2017 che racconta l’impresa degli scalatori americani Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson  che, nel gennaio di due anni prima, scalarono la parete della montagna El Capitan, presso il parco Yosemite, dalla quale il film prende il nome.

Questa via,  illuminata per prima dalle luci dell’alba (“The Dawn Wall”, la parete dell’alba appunto), è sempre stata considerata  assolutamente  non scalabile da qualsiasi esperto di arrampicata, dato l’elevato grado di difficoltà presentato.

Oltre all’epicità dell’impresa e alle immagini che toglieranno il fiato a chi, come me, è appassionato di montagna e di arrampicata sportiva, il documentario assume un’ulteriore rilevanza dal punto di vista psicologico.

Per Tommy Caldwell tale scalata rappresentava, infatti, molto più di un mero obiettivo sportivo. “The Dawn Wall” :aveva assunto le proporzioni di un riscatto personale in una vita che troppo spesso lo aveva messo alla prova.

Il documentario comincia raccontando la vicenda accaduta nel  2000, anno in cui fu preso in ostaggio in Kirghizistan assieme ad altri tre compagni di scalata. Dopo alcuni giorni nelle mani dei rapitori, i ragazzi decisero di provare a scappare e, per riuscire a fuggire, Caldwell approfittò di un attimo di distrazione del combattente rimasto a sorvegliarli per spingerlo giù dalla rupe.

Tornato negli Stati Uniti, Caldwell fatica a convivere con lo spettro dell’omicidio e comincia a dedicarsi con ancora più determinazione all’arrampicata sportiva ed alla conquista di “The dawn wall”. Determinazione che diventa ancora più coriacea quando dapprima perde l’indice della mano sinistra a causa di un incidente domestico e in seguito si separa dalla moglie, compagna di vita e di scalate.

L’arrampicata e la conquista della vetta diventano dunque un modo per convogliare emozioni e pensieri e trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

Quella di Caldwell è una storia di resilienza: con la sua determinazione e caparbietà, Tommy è stato capace di far fronte in modo costruttivo ad eventi traumatici e potenzialmente destabilizzanti e a ricostruire la propria vita e sè stesso proprio in virtù delle esperienze vissute.

Dal mio punto di vista, la psicoterapia è analoga alla scalata alla “The Dawn Wall”. Solitamente il percorso di psicoterapia viene intrapreso in seguito ad esperienze dolorose e destrutturanti. Attraverso la psicoterapia, un percorso tutt’altro che semplice e privo di ostacoli, la persona si mette in gioco, sale un tratto della parete, ridiscende di qualche centimetro, incontra imprevisti, trova dentro di sè risorse e potenzialità che l’aiuteranno ad elaborare le esperienze dolorose vissute e ad affrontare in modo più flessibile la propria vita.

Le psicoterapie sono, quindi, storie di resilienza. Storie che portano le persone a vedere una nuova luce, una nuova alba. Che conducono a “The Dawn Wall”.